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ai soci
agli utenti di Bagni di Petriolo
alla stampa e ai media
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Monticiano,
10 Marzo 2018
COMUNICATO UFFICIALE 01/2018
In merito al fenomeno che si sta
verificando a Bagni di Petriolo, emaniamo questo comunicato per chiarire
situazioni e posizioni certe fino ad oggi in quanto troppe voci, troppi
articoli, troppi post, troppe insinuazioni, troppe dicerie stanno facendo più confusione
di quanta già ce n'è.
Brevemente: l'acqua non è balneabile; la
sostanza risulta oleosa, coriacea e persistente; la sostanza non ha odore particolare; il fenomeno, dopo aumenti preoccupanti, ora sta diminuendo; non sappiamo quanto sia inquinante; di tutto questo c'è un monitoraggio
continuo; le analisi sono in corso;
non si sanno e non si ipotizzano cause;
abbiamo subito avvisato tutti, autorità
competenti comprese; non abbiamo
emesso comunicati stampa prima di questo; non celiamo e non nasconderemo alcuna informazione riguardante il
fenomeno.
Nello specifico
1.
L'ACQUA NON È BALNEABILE, non perché sia certamente
pericolosa ma proprio perché non si sa la sua composizione. Chiunque, di
competenza certificata, presentatosi a fare i prelievi di acqua e di
campioni vari inerenti il fenomeno e
chiunque presentatosi, di competenza certificata, a studiare il fenomeno è
giunto ad un preliminare preoccupante ma non definitivo, ossia che la sostanza,
minerale o qualunque cosa sia disciolta nell'acqua termale, risulta incolore al
prelievo e diventa scuro successivamente, sicuramente reagendo alla luce e
all'aria ma anche, probabilmente, ad altri elementi come il calcare delle
vasche; non è una sostanza immediatamente riconoscibile, non è detto che nelle
24 ore dal prelievo si riesca a determinare cosa sia e neanche a fare una
ipotesi; non è, con quasi certezza assoluta, quella che viene chiamata
volgarmente "fuliggine termale", ossia quella materia scura, a volte
nerastra, che abbiamo sempre visto fuoriuscire nel tempo in piccole dosi dal
tubo che rifornisce le vasche e che si presenta frequentemente nella fonte
termale alla base del bastione sul ponte. Fin quando non ci saranno risposte certe
non si può balneare lì.
2.
LA SOSTANZA RISULTA OLEOSA,
CORIACEA E PERSISTENTE. Chi ha fatto il bagno in
questo fenomeno difficilmente ce l'ha fatta a togliersi tutto di dosso in più
docce.
3.
LA SOSTANZA NON HA ODORE
PARTICOLARE, si odora
solo una leggera nota metallica, ferrosa con naso quasi a contatto. Inizialmente
è diminuito l'odore dello zolfo nell'acqua, pian piano poi è tornato ad
aumentare fino a sembrare superiore al passato: non è detto che sia proprio la
sostanza a creare questa variazione.
4.
IL FENOMENO, DOPO AUMENTI
PREOCCUPANTI, ORA STA DIMINUENDO. L'impressione
sulla diminuzione del fenomeno è di queste ultime ore. Dall'osservazione, si evinceva
che il giorno 9 Marzo il fenomeno era decisamente in aumento anche se in forma
diversa rispetto alla notte tra il 7 e l'8 Marzo. L'acqua che fuoriesce è
chiara, limpida, come l'acqua che usciva una volta; una volta prelevata al
primo tubo e lasciata o alla luce solare o leggermente agitata per ossigenarla
cambia colore diventando torba, scura e poi sempre più nera. Ad una prima
analisi visiva e olfattiva, alle prime luci di oggi 10 Marzo il fenomeno sembrava
ulteriormente aumentato anche se non di molto: non è immediatamente percepibile
l'aumento ma c'è, si nota con nuovi segni sulle parti calcaree che il giorno
prima non c'erano e con la chiazza nera che si è estesa sul Farma. Intorno alle
ore 12 abbiamo notato la regressione del fenomeno, o almeno così sembra: nelle
pozze l'acqua è color grigio e non più nero assoluto, la patina nera sui sassi
sta pian piano venendo via. Ciò non significa che il fenomeno sia cessato e
restiamo all'erta.
5.
NON SAPPIAMO QUANTO SIA
INQUINANTE, non
sapendo di cosa si tratti. Comunque sta dissolvendosi nel Farma, non sappiamo
se sia cosa buona o no.
6.
DI TUTTO QUESTO C'È UN
MONITORAGGIO CONTINUO da
parte nostra, da parte dei soggetti interessati alla fonte, dalle autorità
competenti.
7.
LE ANALISI SONO IN CORSO e non le stiamo facendo fare
solo noi ma tutti i soggetti interessati, ognuno per proprio conto. Di queste
speriamo di potere incrociare i risultati una volta che tutti abbiamo le
risposte. Alla luce della regressione del fenomeno appena avvisata provvederemo
al prelievo corretto di altri campioni da analizzare.
8.
NON SI SANNO E NON SI
IPOTIZZANO CAUSE, almeno
fino a quando non si conosce la materia e la sua entità, dopodiché sarà
possibile ipotizzare cause e provenienze non necessariamente in quest'ordine.
Ad una prima ipotesi, in un primo video nel buio delle 3:30 di mattina e alla
luce di uno smartphone, è stato ipotizzato che qualcuno avesse erroneamente
fatto una chiusura di un tubo con del catrame, era una prima ipotesi plausibile
visto che il fenomeno non era immediatamente spiegabile e viste le diverse
disposizioni di tubi nuovi. Questo era udibile nel primo video pubblicato e non
è stato tagliato ma, decisamente, non era più la stessa ipotesi dalle 4 e mezza
di mattina, da allora non c'era più materiale su cui ipotizzare alcunché.
9.
abbiamo
SUBITO avvisato tuttI, autorità competenti COMPRESE, Forze dell'Ordine, Comune,
Asl, Arpat, soggetti direttamente interessati alla fonte. Non è vero che
abbiamo atteso un giorno ad avvisare: l'allarme è stato dato alle ore 4:45
della mattina del giorno 8 Marzo mentre il fenomeno è presumibilmente iniziato
tra le 23 e la mezzanotte del giorno 7
Marzo; il primo ad accorgersi del fenomeno è stato il Presidente della nostra associazione
che giunse lì alle una del 9 Marzo 1:10; nessuno precedentemente chiamò o avvisò
il Presidente o altri per fare presente il fenomeno ore prima; il Presidente
era a Petriolo per proprio conto, come di norma fa di tanto in tanto passandoci
la nottata fino alle prime luci della mattina;
al suo arrivo trovò vari utenti già presenti in loco e nessuno si accorse
minimamente di quello che stava accadendo; una volta capito dal Presidente che
stava avvenendo un fenomeno non regolare, avvisò immediatamente gli utenti
presenti che però non credettero inizialmente alle sue parole, tanto è vero che
non avevano alcuna intenzione di uscire dalle pozze fin quando poi, dopo tempo,
finalmente si ricrebbero vedendosi anneriti in tutto il corpo; la scoperta del
fenomeno è avvenuta attorno alle 3:30, gli utenti presenti furono convinti non
prima delle 4:15; dalle 3:30 le prime
considerazioni, le prime foto, i primi video non furono pubblicati nei canali
dell'associazione per mancanza totale di segnale cellulare; alle 4:45, durante
il frettoloso rientro a casa del Presidente per avvisare chiunque, è stato
possibile iniziare ad allertare. Non è assolutamente vero che è stato
sottovalutato il fenomeno o che è stato atteso troppo tempo prima dell'allarme;
è vero che in molti, oltre gli utenti, non ci hanno inizialmente creduto o non
hanno inizialmente creduto che il fenomeno fosse davvero di questa entità,
salvo poi ricredersi, tutti.
10.
NON ABBIAMO EMESSO COMUNICATI
STAMPA PRIMA DI QUESTO. Tra i soggetti interessati direttamente alla fonte, prima
nominati, c'è Italia Nostra, associazione nazionale di massimo rispetto ed
estrema competenza con cui collaboriamo e sinergicamente lavoriamo oramai da anni
per la completa risoluzione di tutta l'area di Petriolo. Essa è stata
immediatamente avvisata, tanto è vero che Italia Nostra, grazie alle nostre
notizie e alle prime immagini fornite dal Presidente e da altri soci intervenuti
nella prima mattinata, ha emesso subito, nella mattina del 8 Marzo, un
comunicato stampa in cui viene riportata la nostra scoperta e il nostro allarme;
abbiamo effettuato solamente informazione generale tramite la nostra pagina
Facebook cercando di riportare aggiornamenti ogni qual volta ne fossimo a
conoscenza certa; siamo stati contattati da giornalisti a cui abbiamo risposto
alle loro domande fino a dove sapevamo senza specificare una posizione
ufficiale su quanto stava accadendo; questo è accaduto, per quanto riferitoci,
sia a noi che a Italia Nostra; nel tardo pomeriggio del 9 Marzo siamo stati
contattati da giornalisti ma eravamo tutti impossibilitati a rispondere e
abbiamo indicato un componente di Italia Nostra da poter intervistare perché
come noi è informato sui fatti. La sinergia tra le due associazioni è stata
fino ad ora fondamentale e lo sarà anche in futuro.
11.
NON CELIAMO E NON
NASCONDEREMO ALCUNA INFORMAZIONE RIGUARDANTE IL FENOMENO. La nostra cautela e le
nostre preoccupazioni su ipotesi esternate (da soci o simpatizzanti o semplici
utenti fatti a Petriolo o sui social) non sono atti di codardia o
inadeguatezza, come qualcuno ha voluto far intendere, ma atti di buon senso: è
impensabile insinuare a destra o a manca senza uno straccio di elemento su cui
basarsi. Quando sapremo qualcosa inizieremo a ipotizzare, quando avremo notizie
certe potremo indagare e, se fosse necessario, accusare chi va accusato. Fino
ad allora lungi da noi qualsiasi insinuazione. Se le cause fossero solo
naturali non accuseremo la natura di fare il suo corso ma cercheremo una
soluzione per rimettere tutto a posto, sempre che sia possibile. Se qualcuno
diverso dalla natura avrà responsabilità su quanto accade ci muoveremo perché
venga ripristinato tutto e fatta giustizia.
La paura esiste, certo che esiste: paura di avere perso per sempre Petriolo; paura
di un dissesto idrico e geologico; paura di un inquinamento da cause
sconosciute; paura che i lavori del cantiere per i viadotti c'entrino qualcosa;
paura di qualcosa di irrimediabile con causa sia naturale che artificiale. La
paura esiste, saremmo tutti pazzi ad affermare il contrario, il timore ci
accompagna tutta la giornata ma non è motivo per celare informazioni, sparare
ipotesi o insinuare chissà cosa: non lo abbiamo fatto e non lo faremo mai senza
logica.
Noi, in tutto questo, ci muoviamo e
operiamo, a dispetto anche degli impegni personali, con sguardo positivo e
ottimista che il fenomeno sia di una gravità minore di quanto adesso appare,
che tutto si risolverà nel più breve tempo possibile. Ma è solo quello che
possiamo sperare ed è solo quello che vi possiamo dire oltre alle informazioni
certe. Sappiamo che è poco ma di questo poco per adesso dobbiamo tutti
accontentarci. Fino a quando non avremo informazioni certe sul fenomeno vi
invitiamo tutti quanti a rispettare il divieto di balneazione a Bagni di
Petriolo emanato dal Sindaco, atto di responsabilità corretto, coerente e
congruo: non sappiamo di cosa si tratta, non sappiamo se e quanto possa
nuocere.
Invitiamo tutti coloro che hanno a
cuore questo luogo di aiutarci a sensibilizzare l'opinione pubblica, anche tramite
i social media: esiste un hashtag e in caso vi invitiamo ad utilizzarlo
#savepetriolo. Grazie.
A nuove notizie emaneremo altri
comunicati.
Viva Petriolo e la Val di Farma.
per l'Associazione gli Amici Dei Bagni Di Petriolo
il Presidente il responsabile ufficio
stampa
Fabio Fantoni Carlo Giannarelli
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