lunedì 12 marzo 2018

COMUNICATO UFFICALE DI TERME PETRIOLO SPA (riapertura al pubblico)

Terme Petriolo Spa, lo stabilimento a pagamento accanto alle vasche libere, ha diramato il seguente comunicato sotto riportato. In pratica si dichiara che dalle loro analisi il problema è stata l'elevata concentrazione di ferro nell'acqua «la cui ossidazione è la causa della colorazione scura dell’acqua». Il direttore di miniera Antonio Maria Baldi ha firmato la relazione per cui si dichiara conclusa l'emergenza in quanto i risultati sono rientrati nuovamente nella normalità. La causa è attribuita a una "fulminazione". Resta da definire come essa sia avvenuta e come evitare che accada di nuovo. Nella giornata di domani avremo una relazione sui nostri riscontri e cercheremo di incrociare i dati con tutte le parti in causa.


Monticiano, lunedì 12 marzo 2018Il Presidente Silvana Micheli: “Le indagini dimostrano che non c’è mai stato inquinamento delle acque termali. Prosegue il monitoraggio costante”Valori del ferro rientrati. Riapre lo stabilimento termale di Petriolo MONTICIANO (Siena). Le Terme di Petriolo, in località Petriolo a Monticiano, in provincia di Siena, riaprono al pubblico. Dopo la chiusura precauzionale al verificarsi del fenomeno dell’acqua scura e dopo aver predisposto tutte le attività ispettive e le analisi, la relazione finale, firmata dal direttore di miniera Antonio Maria Baldi, ha certificato che i valori chimici del ferro, la cui ossidazione è la causa della colorazione scura dell’acqua, sono rientrati nella normalità e di conseguenza lo stabilimento termale può riprendere la sua attività, riaprendo da domani mattina, martedì 13 marzo.
Tutte le fasi ispettive e le cause. Le attività di controllo e le ispezioni volute dallo stabilimento senese, scattate già la mattina di giovedì 8 marzo, hanno dimostrato che la colorazione scura dell’acqua termale era riconducibile esclusivamente all’anomala aumento della presenza di ferro presente sotto forma di ‘solfuro di ferro’. Da qui sono scattate le verifiche che si sono concentrate sia nel prelievo dei campioni in diversi punti dell’impianto, che nelle riprese video all’interno del pozzo. Controlli costanti che hanno dimostrato che il ferro presente nell’acqua termale non aveva, né ha origine naturali nella sorgente e che eventuali cause potrebbero essere dovute al fenomeno della ‘fulminazione’ che ha interessato la zona di Petriolo già nel pomeriggio di mercoledì 7 marzo, innescando la corrosione di una parte in ferro del pozzo. L’azione di indagine è proseguita con ulteriori ispezioni video all’interno del pozzo e delle sue parti costitutive, dimostrando come nessuna delle 4 tubazioni sia responsabile della presenza del ferro, che nel frattempo, come dimostrato dai successivi prelievi di campioni d’acqua, è andata riducendosi venerdì 9 marzo del 50 per cento rispetto alla concentrazione riscontrata nel primo prelievo datato giovedì 8 marzo. Nel frattempo è proseguita l’attività di spurgo del pozzo che, già nei giorni di sabato 10 e della domenica 11 marzo, è tornata alla normalità. Le ultime analisi batteriologiche e chimiche, infine, hanno dimostrato che il fenomeno è rientrato completamente.
“La riapertura delle terme di Petriolo – ha detto Silvana Micheli, Presidente delle Terme di Petriolo e Antica Querciolaia – è stata possibile grazie all’immediata azione di controllo e analisi che abbiamo attivato. Come dimostrano i risultati dell’indagine, i video e la relazione finale non c’è mai stata alcuna forma di inquinamento da parte di agenti esterni diversi dai minerali che compongono le acque termali. Gli interventi sono stati rapidi ed efficaci e la chiusura delle terme è scattata immediatamente alla segnalazione. Ringrazio per questo tutti i tecnici e gli esperti - a cominciare dal responsabile di miniera che come previsto dalla legge ha inviato a tutti gli organi competenti una relazione dettagliata - che hanno lavorato nel monitoraggio costante, mantenendo un filo diretto con la direzione delle terme”.
“In questi anni grazie all’integrazione tra le Terme Antica Querciolaia e lo stabilimento di Petriolo e alla nascita del primo polo termale senese – ha ricordato Silvana Micheli - siamo riusciti a mantenere in perfetto equilibrio la concessione termale di Petriolo, garantendo qualità dei servizi ed efficienza nella gestione aziendale. Non è stato facile e non era scontato garantire un’offerta turistica termale integrata mantenendo i livelli di occupazione e l’innovazione nei trattamenti sia a Rapolano Terme che a Monticiano. Ci siamo riusciti grazie al processo di fusione e oggi anche Petriolo, sorgente termale dalla quale sgorga una delle migliori acque termali d’Italia che è la più antica della provincia di Siena, può vivere una stagione di rilancio”.
Gli interventi di manutenzione futura. Le attività di controllo e le ispezioni volute dallo stabilimento senese proseguiranno anche nei prossimi giorni con un’attenta azione di monitoraggio della qualità dell’acqua mediante il controllo visivo e con un piano di interventi di manutenzione del pozzo che si concentrerà nel periodo della chiusura estiva delle Terme.  

sabato 10 marzo 2018

COMUNICATO N.01/2018





ai soci
agli utenti di Bagni di Petriolo
alla stampa e ai media






Monticiano, 10 Marzo 2018



COMUNICATO UFFICIALE 01/2018

In merito al fenomeno che si sta verificando a Bagni di Petriolo, emaniamo questo comunicato per chiarire situazioni e posizioni certe fino ad oggi in quanto troppe voci, troppi articoli, troppi post, troppe insinuazioni, troppe dicerie stanno facendo più confusione di quanta già ce n'è.
Brevemente: l'acqua non è balneabile; la sostanza risulta oleosa, coriacea e persistente; la sostanza non ha odore particolare; il fenomeno, dopo aumenti preoccupanti, ora sta diminuendo; non sappiamo quanto sia inquinante; di tutto questo c'è un monitoraggio continuo; le analisi sono in corso; non si sanno e non si ipotizzano cause; abbiamo subito avvisato tutti, autorità competenti comprese; non abbiamo emesso comunicati stampa prima di questo; non celiamo e non nasconderemo alcuna informazione riguardante il fenomeno.
Nello specifico
1.            L'ACQUA NON È BALNEABILE, non perché sia certamente pericolosa ma proprio perché non si sa la sua composizione. Chiunque, di competenza certificata, presentatosi a fare i prelievi di acqua e di campioni  vari inerenti il fenomeno e chiunque presentatosi, di competenza certificata, a studiare il fenomeno è giunto ad un preliminare preoccupante ma non definitivo, ossia che la sostanza, minerale o qualunque cosa sia disciolta nell'acqua termale, risulta incolore al prelievo e diventa scuro successivamente, sicuramente reagendo alla luce e all'aria ma anche, probabilmente, ad altri elementi come il calcare delle vasche; non è una sostanza immediatamente riconoscibile, non è detto che nelle 24 ore dal prelievo si riesca a determinare cosa sia e neanche a fare una ipotesi; non è, con quasi certezza assoluta, quella che viene chiamata volgarmente "fuliggine termale", ossia quella materia scura, a volte nerastra, che abbiamo sempre visto fuoriuscire nel tempo in piccole dosi dal tubo che rifornisce le vasche e che si presenta frequentemente nella fonte termale alla base del bastione sul ponte. Fin quando non ci saranno risposte certe non si può balneare lì.
2.            LA SOSTANZA RISULTA OLEOSA, CORIACEA E PERSISTENTE.  Chi ha fatto il bagno in questo fenomeno difficilmente ce l'ha fatta a togliersi tutto di dosso in più docce.
3.            LA SOSTANZA NON HA ODORE PARTICOLARE, si odora solo una leggera nota metallica, ferrosa con naso quasi a contatto. Inizialmente è diminuito l'odore dello zolfo nell'acqua, pian piano poi è tornato ad aumentare fino a sembrare superiore al passato: non è detto che sia proprio la sostanza a creare questa variazione.
4.            IL FENOMENO, DOPO AUMENTI PREOCCUPANTI, ORA STA DIMINUENDO.  L'impressione sulla diminuzione del fenomeno è di queste ultime ore. Dall'osservazione, si evinceva che il giorno 9 Marzo il fenomeno era decisamente in aumento anche se in forma diversa rispetto alla notte tra il 7 e l'8 Marzo. L'acqua che fuoriesce è chiara, limpida, come l'acqua che usciva una volta; una volta prelevata al primo tubo e lasciata o alla luce solare o leggermente agitata per ossigenarla cambia colore diventando torba, scura e poi sempre più nera. Ad una prima analisi visiva e olfattiva, alle prime luci di oggi 10 Marzo il fenomeno sembrava ulteriormente aumentato anche se non di molto: non è immediatamente percepibile l'aumento ma c'è, si nota con nuovi segni sulle parti calcaree che il giorno prima non c'erano e con la chiazza nera che si è estesa sul Farma. Intorno alle ore 12 abbiamo notato la regressione del fenomeno, o almeno così sembra: nelle pozze l'acqua è color grigio e non più nero assoluto, la patina nera sui sassi sta pian piano venendo via. Ciò non significa che il fenomeno sia cessato e restiamo all'erta.
5.            NON SAPPIAMO QUANTO SIA INQUINANTE, non sapendo di cosa si tratti. Comunque sta dissolvendosi nel Farma, non sappiamo se sia cosa buona o no.
6.            DI TUTTO QUESTO C'È UN MONITORAGGIO CONTINUO da parte nostra, da parte dei soggetti interessati alla fonte, dalle autorità competenti.
7.            LE ANALISI SONO IN CORSO e non le stiamo facendo fare solo noi ma tutti i soggetti interessati, ognuno per proprio conto. Di queste speriamo di potere incrociare i risultati una volta che tutti abbiamo le risposte. Alla luce della regressione del fenomeno appena avvisata provvederemo al prelievo corretto di altri campioni da analizzare.
8.            NON SI SANNO E NON SI IPOTIZZANO CAUSE, almeno fino a quando non si conosce la materia e la sua entità, dopodiché sarà possibile ipotizzare cause e provenienze non necessariamente in quest'ordine. Ad una prima ipotesi, in un primo video nel buio delle 3:30 di mattina e alla luce di uno smartphone, è stato ipotizzato che qualcuno avesse erroneamente fatto una chiusura di un tubo con del catrame, era una prima ipotesi plausibile visto che il fenomeno non era immediatamente spiegabile e viste le diverse disposizioni di tubi nuovi. Questo era udibile nel primo video pubblicato e non è stato tagliato ma, decisamente, non era più la stessa ipotesi dalle 4 e mezza di mattina, da allora non c'era più materiale su cui ipotizzare alcunché.
9.            abbiamo SUBITO avvisato tuttI, autorità competenti COMPRESE, Forze dell'Ordine, Comune, Asl, Arpat, soggetti direttamente interessati alla fonte. Non è vero che abbiamo atteso un giorno ad avvisare: l'allarme è stato dato alle ore 4:45 della mattina del giorno 8 Marzo mentre il fenomeno è presumibilmente iniziato tra le 23  e la mezzanotte del giorno 7 Marzo; il primo ad accorgersi del fenomeno è stato il Presidente della nostra associazione che giunse lì alle una del 9 Marzo 1:10; nessuno precedentemente chiamò o avvisò il Presidente o altri per fare presente il fenomeno ore prima; il Presidente era a Petriolo per proprio conto, come di norma fa di tanto in tanto passandoci la nottata fino alle prime luci della mattina;  al suo arrivo trovò vari utenti già presenti in loco e nessuno si accorse minimamente di quello che stava accadendo; una volta capito dal Presidente che stava avvenendo un fenomeno non regolare, avvisò immediatamente gli utenti presenti che però non credettero inizialmente alle sue parole, tanto è vero che non avevano alcuna intenzione di uscire dalle pozze fin quando poi, dopo tempo, finalmente si ricrebbero vedendosi anneriti in tutto il corpo; la scoperta del fenomeno è avvenuta attorno alle 3:30, gli utenti presenti furono convinti non prima delle 4:15;  dalle 3:30 le prime considerazioni, le prime foto, i primi video non furono pubblicati nei canali dell'associazione per mancanza totale di segnale cellulare; alle 4:45, durante il frettoloso rientro a casa del Presidente per avvisare chiunque, è stato possibile iniziare ad allertare. Non è assolutamente vero che è stato sottovalutato il fenomeno o che è stato atteso troppo tempo prima dell'allarme; è vero che in molti, oltre gli utenti, non ci hanno inizialmente creduto o non hanno inizialmente creduto che il fenomeno fosse davvero di questa entità, salvo poi ricredersi, tutti.
10.          NON ABBIAMO EMESSO COMUNICATI STAMPA PRIMA DI QUESTO. Tra i soggetti interessati direttamente alla fonte, prima nominati, c'è Italia Nostra, associazione nazionale di massimo rispetto ed estrema competenza con cui collaboriamo e sinergicamente lavoriamo oramai da anni per la completa risoluzione di tutta l'area di Petriolo. Essa è stata immediatamente avvisata, tanto è vero che Italia Nostra, grazie alle nostre notizie e alle prime immagini fornite dal Presidente e da altri soci intervenuti nella prima mattinata, ha emesso subito, nella mattina del 8 Marzo, un comunicato stampa in cui viene riportata la nostra scoperta e il nostro allarme; abbiamo effettuato solamente informazione generale tramite la nostra pagina Facebook cercando di riportare aggiornamenti ogni qual volta ne fossimo a conoscenza certa; siamo stati contattati da giornalisti a cui abbiamo risposto alle loro domande fino a dove sapevamo senza specificare una posizione ufficiale su quanto stava accadendo; questo è accaduto, per quanto riferitoci, sia a noi che a Italia Nostra; nel tardo pomeriggio del 9 Marzo siamo stati contattati da giornalisti ma eravamo tutti impossibilitati a rispondere e abbiamo indicato un componente di Italia Nostra da poter intervistare perché come noi è informato sui fatti. La sinergia tra le due associazioni è stata fino ad ora fondamentale e lo sarà anche in futuro.
11.          NON CELIAMO E NON NASCONDEREMO ALCUNA INFORMAZIONE RIGUARDANTE IL FENOMENO. La nostra cautela e le nostre preoccupazioni su ipotesi esternate (da soci o simpatizzanti o semplici utenti fatti a Petriolo o sui social) non sono atti di codardia o inadeguatezza, come qualcuno ha voluto far intendere, ma atti di buon senso: è impensabile insinuare a destra o a manca senza uno straccio di elemento su cui basarsi. Quando sapremo qualcosa inizieremo a ipotizzare, quando avremo notizie certe potremo indagare e, se fosse necessario, accusare chi va accusato. Fino ad allora lungi da noi qualsiasi insinuazione. Se le cause fossero solo naturali non accuseremo la natura di fare il suo corso ma cercheremo una soluzione per rimettere tutto a posto, sempre che sia possibile. Se qualcuno diverso dalla natura avrà responsabilità su quanto accade ci muoveremo perché venga ripristinato tutto e fatta giustizia.
La paura esiste, certo che esiste: paura di avere perso per sempre Petriolo; paura di un dissesto idrico e geologico; paura di un inquinamento da cause sconosciute; paura che i lavori del cantiere per i viadotti c'entrino qualcosa; paura di qualcosa di irrimediabile con causa sia naturale che artificiale. La paura esiste, saremmo tutti pazzi ad affermare il contrario, il timore ci accompagna tutta la giornata ma non è motivo per celare informazioni, sparare ipotesi o insinuare chissà cosa: non lo abbiamo fatto e non lo faremo mai senza logica.
Noi, in tutto questo, ci muoviamo e operiamo, a dispetto anche degli impegni personali, con sguardo positivo e ottimista che il fenomeno sia di una gravità minore di quanto adesso appare, che tutto si risolverà nel più breve tempo possibile. Ma è solo quello che possiamo sperare ed è solo quello che vi possiamo dire oltre alle informazioni certe. Sappiamo che è poco ma di questo poco per adesso dobbiamo tutti accontentarci. Fino a quando non avremo informazioni certe sul fenomeno vi invitiamo tutti quanti a rispettare il divieto di balneazione a Bagni di Petriolo emanato dal Sindaco, atto di responsabilità corretto, coerente e congruo: non sappiamo di cosa si tratta, non sappiamo se e quanto possa nuocere.
Invitiamo tutti coloro che hanno a cuore questo luogo di aiutarci a sensibilizzare l'opinione pubblica, anche tramite i social media: esiste un hashtag e in caso vi invitiamo ad utilizzarlo #savepetriolo. Grazie.
A nuove notizie emaneremo altri comunicati.
Viva Petriolo e la Val di Farma.

per l'Associazione gli Amici Dei Bagni Di Petriolo

il Presidente                     il responsabile ufficio stampa
        Fabio Fantoni                              Carlo Giannarelli